CASABLANCA/2
Di ritorno dal suk.
Ieri Giovanna (una simpatica
signora di mezz’età che ha un minuscolo caffè non lontano da casa mia, in cui
si diverte a fare torte, qualche focaccia salata e il caffè con la moka) mi ha
detto che sono finita nel suk degli europei…a me non sembrava, ma dato che lei
a Casablanca ci vive da un bel po’ di anni forse ha ragione.
Per farla breve, torno dal
mercato e mi fermo da Giovanna. Mentre sto mangiando una fetta della sua
crostata con marmellata di fragole mi dice “No Anice, quel mercato lì è troppo
caro! Sei finita in quello degli occidentali. Per trovare la verdura devi andare in quel mercato lì, per il pesce nel suk della Medina, per …”. Le dico che io ho solo i piedi e di salire in
un taxi scassato con tutte le borse della spesa non ne ho gran voglia. “ Be’,
vedrai che prima poi ci vai in quello della Medina. Ricorda che il pesce arriva
freschissimo alle 17.00 del pomeriggio. Non prima!”. E sottolinea il “non
prima”.
Sorrido, finisco la
crostata, la saluto e mi avvio verso casa. Continuo a pensare che il mercato in cui
sono stata non mi era sembrato, proprio per nulla, un mercato da occidentali. Ma forse serve andare in quello
della Medina per riuscire a capire cosa intende Giovanna.
Mi tengo caro il suo consiglio e la prossima volta sperimenterò.
Mi tengo caro il suo consiglio e la prossima volta sperimenterò.
Suk sbagliato o meno, io tra una cosa e l'altra mi sono fatta prendere la mano e voilà:
1) Una manciata di brillanti
grezzi colore F?
No. Pura gomma arabica!
2) La mia regina
3) Semolino?
NO! È zenzero ridotto in briciole, rivestito di zucchero, da usare nella confezione di biscotti, dolci o per dolcificare tè e caffè.
4) Varie ed eventuali... citronella essiccata, uvetta di Smirne, datteri reali, pane
e qualche ortaggio
Poi ci sono state alcune sorprese inattese che non ho portato a casa, ad esempio: glutammato giapponese, acido
citrico…e tutta una gran varietà di spezie, legumi, frutta ecc ecc. Insomma una
meraviglia.
Mi potevo esimere dal far
qualcosa?
GALLETTE AI DATTERI REALI
La ricetta
Ingredienti:
250 gr farina 00
20 gr farina di mandorle
125 gr burro fuso
25 ml acqua di rose
25 ml acqua i fiori
d’arancio
1 pizzico di sale
8 datteri a pezzetti
Setacciare le farine e il
sale. Unire il burro fuso ancora caldo, l’acqua di rose e di fiori d’arancio: impastare.
Deve risultare un impasto
consistente. Se serve, unire un po’ d’acqua.
Formare una palla e coprirla
di cellofan. Lasciare riposare in frigo per 2 ore.
Ripristinare la consistenza
malleabile della pasta (in sostanza serve sciogliere un po’ il burro all’interno
dell’impasto) formare delle sfere della grandezza di un uovo piccolo. Formare
una fossetta al centro con il dito indice e inserirvi qualche pezzetto di
dattero.
Richiudere la sfera e
modellarla a mo’ di pallina appiattendone la base.
Disporre le gallette
ottenute su una leccarda rivestita foglio di carta da forno. Passare in frigo per il tempo
necessario al forno di raggiungere i 150°.
Infornare per 20/25’.
Lasciar raffreddare e
cospargere di zucchero a velo. Aspettate un paio di giorni prima di mangiarli, diventeranno più morbidi e più saporiti.
Si conservano in una scatola
di latta per più 15 gg.
Ciao e buona settimana.