MARTEDì GRASSO A CASABLANCA:
LE FRITTELLE
VENEZIANE
Buon pomeriggio.
Oggi ultimo di Carnevale,
che qui passa del tutto
inosservato.
Normale.
Però, però, però…che peccato
e quindi via in cucina a fare
le veneziane!
Negli anni di
frittelle ne ho mangiate, ma nessuna supera in bontà quelle che trovavo a Venezia
in Barbaria delle Tole, dietro a campo SS. Giovanni e Paolo, in una piccola pasticceria, oggi purtroppo chiusa.
Neppure quelle del rinomatissimo Tonolo,
che a Venezia
spopola.
Lasciate perdere e andate a SS. Giovanni e Paolo, un campo meraviglioso che introduce a quella Venezia poco
frequentata e fascinosamente popolare di Castello Alto.
Le classiche con uvetta e pinoli le trovo una
leccornìa goduriosa per le papille e i polpastrelli,
che
si imperlano di zucchero
e che non puoi non passare in bocca
prima di rimettere la mano in
tasca perché,
è pur sempre febbraio, e fa un sacco di freddo.
ingredienti:
400 gr farina 0 (o macinata a pietra)
6 cucchiai di
zucchero
4 tuorli
1 bicchiere di
latte tiepido (120 ml)
25 gr lievito
di birra
buccia grattugiata
di 1 limone e 1 arancia
100 gr uvetta
60 gr pinoli
1 bicchierino
di grappa
sale
olio per
friggere
Ammollare l’uvetta in acqua tiepida.
Far sciogliere il
lievito nel latte intiepidito e setacciare la farina con un pizzico di sale.
Lavorare i tuorli con lo zucchero, facendoli gonfiare.
Unire un po’ alla volta il latte col lievito e poi tutto
il resto.
Amalgamare bene, se serve aggiungere un altro po’ di
latte.
Deve risultare un composto cremoso,
da prendere col
cucchiaio.
Coprire la terrina con pellicola
e lasciar lievitare al
caldo per 2 ore.
Quindi, mettere sul fuoco una pentola dai bordi alti con il contenuto di mezza
bottiglia di olio per friggere e scaldarlo. Aiutandosi con due cucchiai formare delle
"palline" e versarle nell’olio caldo.
L’olio non deve essere caldissimo, circa 165°. In questo modo le frittelle si cuoceranno senza bruciare
e senza assorbire olio. Capovolgetele di tanto in tanto,
cosicché si dorino per bene da tutte le parti.
cosicché si dorino per bene da tutte le parti.
Passatele nella carta assorbente
e quindi nello zucchero semolato.
Che dire:
buon martedì grasso a tutti!
Chissà che feste a Venezia stasera…e quante fritoe!
Ciao.