I BISCOTTI CASERECCI
ALL’OLIO DI ARGAN
Buon
pomeriggio.
Per celebrare
il mio adorato autunno,
che
qui non vedo,
mi sono
regalata un tè Matcha
(Mariage
Frères) con questi biscotti secchi.
La ricetta originaria è quella dei biscotti di Fiano,
trasfigurata però
dal Marocco
e da quanto offre di buono questo paese:
spezie e olio d’Argan; ma non solo.
Quindi, continuando
la rivisitazione di Michela,
che ha
sostituito l’olio d’oliva con quello di argan,
(arrivato fresco di spremitura da
Agadir assieme a Fadma), aggiungendo
un po’ di anice stellato in polvere e
uvetta locale
ne è venuto
fuori un sablé di prim’ordine.
Fantastico col
tè, con il caffè e,
per gli amanti del secco come me,
da sgranocchiare a piacimento.
per gli amanti del secco come me,
da sgranocchiare a piacimento.
BISCOTTI SECCHI AL PROFUMO DI ANICE STELLATO, CON OLIO DI
ARGAN E UVETTA
La ricetta
500 gr farina 0
Ingredienti:
500 gr farina 0
180 gr zucchero
3 uova
1 bicchiere di olio di argan o di oliva (125 ml)
1 cucchiaio da tè di anice stellato in polvere
1 bustina di lievito
1 manciata di uvetta
1 pizzico di sale
Amalgamare
tutti gli ingredienti
e lavorarli
fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Ricavarne due
filoni, avvolgerli nella pellicola e riporre in frigo per 15’/20’.
Riscaldare il
forno a 170° avendo cura
di riporre sul fondo un pentolino con dell’acqua.
Riprendere i
filoni,
tagliarli a
fettine lunghe 5 cm e spesse ½ cm
e disporli sulla leccarda rivestita di carta da
forno
a una distanza di 3 cm l’uno dall’alto.
In questo
modo i biscotti assumono l’aspetto rugoso che si vede in foto e sono più
resistenti all’inzuppo.
Volendo si
può tirare l’impasto col mattarello e ricavarne dei biscotti di qualsiasi
forma:
la superficie risulta più liscia
e si imbevono
più rapidamente.
Infornare per
20’.
Devono
risultare dorati
e asciutti.
Sono davvero
buoni e molto facili.
Anche nella
variante
farina integrale + zucchero di canna.
Conservati in
un sacchetto di cellofan durano buoni e fragranti per più di una settimana.
Soprattutto
buona giornata.
Mi concedo una
licenza:
dedico questo
post
a mia nonna Armida,
per tutte le
merende che si è sempre
presa la briga di prepararmi.
E non solo.